Dorgali e Calagonone

Dorgali e Calagonone, le perle d’Ogliastra

Dorgali e Calagonone sono località a voi note?
Probabilmente non ne avete ancora sentito parlare e qui troverete tutte le informazioni su queste zone della Sardegna spesso poco conosciuta ai grandi flussi turistici.
Già in epoca preistorica e nuragica, il territorio dorgalese era densamente popolato (come ci raccontano le numerose domus de janas giunte fino a noi).
Quando l’Impero Romano conquistò la Sardegna, anche in quel di Dorgali si svilupparono alcuni insediamenti romani (Thurcali e Cares), la cui presenza è testimoniata da alcuni importanti ritrovamenti come la targa bronzea, del IV secolo d.C., ed il congedo, anch’esso bronzeo, di Tunila (esposto nel Museo Nazionale di Cagliari).

Dopo la caduta dell’Impero romano d’occidente, Dorgali, conobbe la giurisdizione bizantina che, tra alti e bassi ed incursioni piratesche da parte dei mussulmani, si concluse nel corso del IX secolo. Ricordiamo, inoltre, che lungo la costa, un paio di km più a sud dell’attuale Cala Gonone, fino al primo millennio d.C, si sviluppava la realtà urbana portuale (Sulcalis) più importante dell’intero golfo di Orosei.

Dopo l’anno mille, però il litorale, andò via via spopolandosi. Controllata dal Giudicato di Gallura, Dorgali, ospitò numerosi ordini monastici (inviati dal Papa); tra i primi a stanziarsi sul territorio ci furono i vittorini , seguiti dai cistercensi; a questi ultimi, fu concessa la Franca di Jurifai, posta tra i quattro giudicati. Quando il Giudicato crollò, per un breve periodo, Dorgali, finì sotto il controllo dei pisani e poi, nel corso del Trecento degli aragonesi. La dominazione si concluse nel 1713, anno in cui venne firmato il Trattato di Utrecht e la Sardegna venne ceduta prima all’Austria e poi, 5 anni più tardi, al Ducato di Savoia.

Per dovere di cronaca, si ricorda che, buona parte dei villaggi presenti nell’agro dorgalese andavano via via scomparendo nella seconda metà del XIV secolo (l’ultimo centro ad estinguersi fu Torpee de S’Iscra de Garteddi nel 1610). Il decennio che va dal 1678 al 1688 è stato, con ogni probabilità, il più nero della storia dorgalese: l’epidemia di peste e la conseguente carestia decimarono una popolazione già provata dalle difficili condizioni economiche e sociali dell’epoca.

A partire dal Settecento, Dorgali, conobbe una ripresa lenta, ma costante, testimoniata dalla ripresa delle attività agricoli e pastorali, dallo sviluppo dei commerci e dalla costruzione della nuova chiesa dedicata a Santa Caterina. Durante i primi decenni dell’800, il paese vide un discreto aumento demografico, influenzato anche dai numerosi cambiamenti di matrice sociale e politica: nel 1824 venne inaugurata la prima scuola comunale (fino ad allora l’educazione era assicurata solo da un piccola scuola dei gesuiti e dalla parrocchia), mentre nel 1860 vennero aperte la prima galleria e la strada per Cala Gonone.

Dorgali

Qualche anno più tardi, grazie all’Orientale Sarda e al nuovo ponte sul Cedrino, Dorgali, riuscì a sfruttare al meglio il suo potenziale commerciale e presto si trasformò in un florido centro, con una popolazione di quattromila abitanti. Significativo è stato il contributo dato da Dorgali nel corso del primo grande conflitto mondiale: 140 furono i caduti al fronte. Nel 1924, in seguito alla costruzione della prima centrale elettrica sul Cedrino, anche Dorgali, poté disporre dell’energia elettrica e, poco più tardi, vennero realizzati il traforo nel monte Bardia e la nuova strada per Cala Gonone (che già si andava trasformando in un’apprezzata località balneare).

Gli anni della seconda guerra mondiale furono particolarmente duri per Dorgali, che riuscì a riprendersi solo nel corso degli anni ’50, grazie al turismo (ed alle attività collaterali quali edilizia ed artigianato). Oggi, Dorgali e la sua frazione marina Cala Gonone possono contare su un’economia turistica molto vivace: il centro sardo, attira oggi non solo amanti della tradizionale vacanza “sol y mar”, ma anche numerosi appassionati di sport attivi (come trekking, mountain bike e free climbing).

Il Territorio di Dorgali e Calagonone

Dorgali (9.000 abitanti, dorgalesi) appartiene alla provincia di Nuoro e si sviluppa nella zona centro-orientale della Sardegna, su una superficie (dalla forma pressoché rettangolare) di circa 226 km². Questo vasto territorio comprende anche una grande e popolata frazione marina: Cala Gonone (circa 1.700 abitanti, gononesi).
La frazione sorge a circa 8 km dal centro urbano ed è collegata a quest’ultimo da una galleria.
Dorgali, si affaccia ad est sul mar Tirreno e confina a sud con i comuni di Baunei, Urzulei e Orgosolo, a ovest con Oliena, Nuoro e Orune, mentre a nord confina con Galtellì, Lula e Orosei.
Il territorio di Dorgali è morfologicamente complesso e comprende un litorale costiero basso e sabbioso, diverse falesie nella baia di Cala Gonone, altopiani e, spostandosi nell’entroterra, vere e proprie montagne (come il Monte Oddeu, 1086 metri, appartenente alla catena del Supramonte).
Il centro cittadino si sviluppa in posizione collinare alle falde dei monti calcarei di Bardia (881 m s.l.m.) e Tului (911 m s.l.m).
La vegetazione che caratterizza l’area è la tipica macchia mediterranea Dorgali è attraversata da diversi torrenti e fiumi.

Cala Gonone

Tra questi, i principali sono il Rio Flumineddu, che scorre nella fertile valle di Oddoene, il Rio Isalle ed il Fiume Cedrino che grazie alla diga di Preda’e Othoni forma il grande lago artificiale di Iriai.
Il territorio di Dorgali e Cala Gonone si contraddistinguono per le sovrapposizioni basaltiche e per i fenomeni di carsismo esercitati dall’acqua sulla roccia calcarea del Sopramonte marino e montano. Non è raro, dunque, imbattertisi in cunicoli o grotte (marine, sottomarine e terrestri) di rara bellezza. La grotta del Bue Marino (raggiungibile via mare con il battello) è forse la più famosa: lunga 5 km è suddivisa in due rami e prende il nome dalla foca monaca che la abitava. Il ramo sud della grotta può essere visitato.

Notevole è anche la grotta di Ispinigoli che prende il nome dalla scenografica colonna stalagmitica di 38 metri che unisce la parete superiore con quella inferiore (e che sembra, appunto una spina nella gola). Al confine tra i territori di Dorgali, Urzulei e Orgosolo si può ammirare la maestosa gola di Gorropu, una delle più grandi d’Europa.

SPIAGGE CALE GONONE E GOLFO DI OROSEI

Le spiagge del territorio di Dorgali e Cala Gonone sono tra le più affascinanti della Sardegna.

  1. Cala Luna: è forse la spiaggia più conosciuta del Golfo di Orosei. Molto frequentata è stata spesso location di film e spot pubblicitari. Bellissima, si trova proprio di fronte ad una piscina naturale di acqua dolce; di sabbia chiara, piuttosto grossa, mista a sassi è bagnata da una mare dalle mille cromie di blu. Ben attrezzata, può contare su fondali che degradano dolcemente verso il largo.
  2. Spiaggia Osalla: litorale lungo circa 5 km di origine alluvionale caratterizzato da sabbia bianca molto fine e bagnato da un mare azzurro e cristallino. Ben attrezzata e facilmente raggiungibile, si sviluppa nella parte settentrionale del golfo di Orosei, proprio di fronte allo Stagno del Cedrino ed è delimitata da scogliere scure. I suoi fondali, che degradano dolcemente verso il largo, la rendono adatta anche a famiglie con bambini. In zona Berchida, a 700 mt dalla spiaggia, si può sostare al’ agriturismo Su Meriacru, un ottimo ristorante con cucina tipica sarda rivisitata.
  3. Cala Cartoe: sempre nell’ampio golfo di Orosei, si sviluppa un km dopo Cala Gonone. Molto amata e frequentata è inserita in un contesto naturale di rara bellezza: alle sue spalle c’è uno stagno, mentre di fronte c’è una secca che crea bellissimi giochi di luce. Bagnata da un mare smeraldino, questa spiaggia, ben organizzata, può contare su finissima sabbia bianca e su fondali bassi e sicuri.
  4. Spiaggia centrale di Cala Gonone: è la storica spiaggia della frazione marina di Dorgali. Dominata dalla splendida Villa Ticca (in stile liberty), si caratterizza per il fondo di sabbia chiara grossa mista a ciottoli. Delimitata da alcuni scogli e circondata da macchia mediterranea, è bagnata da un mare dalle mille cromie di azzurro e ha fondali mediamente digradanti. E’ ben organizzata e di facile accesso.
  5. Spiaggia Palmasera: si sviluppa dopo le ultime abitazioni di Cala Gonone e si presenta come un ampio arenile di sabbia chiara e ghiaia sottile rossastra. Bagnata da un mare smeraldino, può contare su fondali che degradando dolcemente verso il largo. E’ ben servita e spesso affollata.
  6. Sos Dorroles: a sud di Cala Gonone, può essere considerata un proseguimento della spiaggia di Palmasera e si presenta come un arenile di sabbia mista a ciottoli, di medie dimensioni, curato ed attrezzato. Bagnata da un mare limpido e cristallino e circondata da tipica macchia mediterranea, è frequentata soprattutto dagli amanti degli sport acquatici
  7. Spiaggia di S’Abba Meica: questo tratto di litorale di Cala Gonone è frequentato soprattutto da chi ha un amico a 4 zampe in quanto vi è un’area dedicata ai cani. Riparata dal vento, presenta un fondo di ciottoli misto a scogli e si caratterizza per la presenza di una risorgiva salmastra e sulfurea alla quale sono state sempre attribuite virtù curative (da qui il nome Abba Meica, acque mediche).
  8. Cala Fuili: raggiungibile scendendo una scalinata scavata nella parete di roccia, questa tranquilla caletta è un piccolo paradiso naturale. Bagnata da un mare azzurrissimo ed inserita in un contesto naturale a dir poco scenografico , si caratterizza per un fondo di ghiaia, piuttosto chiara e grossa, mista a sabbia e sassi. Non attrezzata, ha fondali profondi ed è frequentata dagli appassionati di sport acquatici.

Calagonone

SAGRE ED EVENTI

  1. Fuoco di Sant’Antonio Abate: La notte del 16 gennaio, per tradizione, si accende, utilizzando soprattutto piante di rosmarino, un grandioso falò acceso, in onore di Sant’Antonio Abate. Le frasche, generalmente, vengono sistemate in una grande catasta dalla forma conica realizzata attorno a un tronco d’albero (“su pinnone”). Sopra la pira, viene sistemata una croce adornata con arance. Il falò è benedetto dal sacerdote che compie, per buon auspicio, tre giri intorno al fuoco.
    Durante il falò – che brucia per tutta la notte –  si chiedono grazie e mentre si attende che il fumo disegni le sue profezie, si mangiano pane benedetto, piatti a base di fave e dolci di sapa e miele. Per l’occasione, le cantine rimangono aperte.
  2. Carnevale: la festa inizia con l’arrivo delle “Mascaras De Baunei”, accompagnate dai gruppi folk, e continua con sfilate di maschere e carri allegorici. Tra le sfilate più allegre ci sono quelle organizzate dagli alunni delle scuole di Dorgali e Cala Gonone. Grandi protagoniste saranno anche le immancabili e golose “Sas Tippulas” (zeppole).
  3. Settimana Santa: oltre alla tradizionale processione della domenica delle Palme e alla lavanda dei piedi del giovedì santo i riti dorgalesi prevedono, il venerdì santo, la suggestiva rievocazione del  “S’iscravamentu” ( la deposizione del Cristo dalla croce), seguito dalla processione di fedeli che accompagnano il Cristo Morto e Maria, l’Addolorata, al “sepolcro”, allestito nella chiesetta di Santa Lucia (dove vengono recitate preghiere e intonati canti tipici al  suono struggente delle “metraculas” e delle “reulas”). La notte tra sabato e domenica i ragazzi sono soliti “rubare”, da balconi e finestre fiori e piante (la tradizione chiamata” Su Mudonzu”); questi fiori andranno ad adornare il sagrato della chiesa. I “derubati”, la mattina di Pasqua, dopo il “S’Incontru” (ossia, quando i simulacri del Cristo Risorto e della Vergine, provenienti da due diverse processioni, s’incontrano) e la messa, possono recuperare i loro averi in cambio di dolcetti, vino o piccoli doni.
  4. Magnalonga dorgalese: sul finire di aprile nelle campagne di Dorgali, si svolge una particolarissima passeggiata di 9000 metri che consente di scoprire alcuni bucolici tesori locali ed i piatti della tradizione. L’edizione del 2017 è stata la numero 5 ed è partita dalla chiesa di “Bonucamminu”.
  5. Sagra delle Tippule: il 1° maggio, Cala Gonone, celebra Sas Tippulas, ossia delle frittelle (non dolci!) simili alle zeppole di carnevale, ma preparate unendo le patate lesse ad un impasto fatto di farina di semola e strutto. La sagra, solitamente, si svolge al Parco Palmasera.
  6. Festa della Madonna del Mare: Cala Gonone, durante la prima metà di luglio commemora la “Madonna del Mare” con una suggestiva processione a mare, volta a raggiungere la statua della “Madonna degli Abissi” (che verrà omaggiata, dai sub, con una corona di fiori). La festa si conclude con degli scenografici fuori d’artificio che illuminano tutto il golfo di Orosei.
  7. Cala Gonone Jazz Festival: si svolge nella seconda metà di luglio e l’edizione 2017 sarà la numero 30. Il festival si apre con la mostra fotografica “No Flash Please!” e continua a tutto jazz e…buon cibo. Location dei numerosi eventi in programma saranno: l’auditorium delle Grotte del Bue Marino, l’Acquario ed il Teatro Comunale.
  8. Festa di San Pantaleo: il 30 luglio si svolge una delle feste più autentiche; dopo la messa animata presso la chiesetta campestre (che sorge sulle sponde del fiume Cedrino, proprio alla confluenza con il Rio Frumenddu, ed è raggiungibile solo con un’imbarcazione) viene organizzato un rinfresco con degustazione di prodotti tipici offerti dai pastori.
  9. Sagra della seada: il 6 agosto vede protagonisti del menu due piatti tipici della tradizione dorgalese, il pane frattau (pane carasau, con salsa di pomodoro, olio d’oliva e pecorino) e la seada (il dolce fritto ripieno di formaggio).
  10. Calici di Stelle: il 9 agosto, si svolge uno degli eventi enogastronomici più attesi dell’estate. Nella splendida location del parco del Carmelo, si potranno osservare gli astri, ascoltare ottima musica e, ovviamente, degustare i migliori vini locali.
  11. Rassegna regionale del coltello sardo: l’appuntamento per la 5° edizione è per l’11 agosto, in concomitanza con il Festival Internazionale del Folclore; oltre a visitare un’ampia esposizione regionale di coltelli si potrà assistere a dimostrazioni di abili coltellinai ed a spettacoli folcloristici, con canti e balli internazionali.
  12. Mesaustu Durgalesu: Dorgali festeggia il ferragosto con 4 giorni di “musica, folk e spettacolo”; per l’occasione vengono organizzate diverse manifestazioni religiose e civili, pittoreschi giochi tradizionali e competizioni di vario genere (che vanno dalla “gara di tiro alla fune”, al tiro al piattello, dalla “gara dei maialetto” alla pariglia e dalla “gara dell’anguria” alla gara podistica, senza dimenticare la gara di poesia estemporanea). Tanti anche i concerti in programma.
  13. Sagra dei ravioli alla dorgalese e Sagra della “purpuzza” e della “frue e tammatta”: sono ormai due appuntamenti fissi dell’agosto dorgalese e vogliono celebrare alcuni dei prodotti gastronomici tradizionali.
  14. Sulcalis: è la grande rassegna enologica regionale di fine agosto. Quella di quest’anno è l’undicesima edizione. Il concorso tra vini rossi autoctoni, sarà accompagnato come sempre, da musica dal vivo e assaggi di formaggi e prodotti della gastronomia dorgalese.
  15. Autunno in Barbagia: anche Dorgali è protagonista, per qualche giorno di settembre, di questo “circuito incantato” che vuole promuovere e valorizzare tradizioni e antichi sapori. Per l’occasione si potranno visitare le cortes dei maestri artigiani e si potrà partecipare ad itinerari storico-religiosi ed enogastronomici.
  16. Festa di San Cornelio e San Cipriano: un tempo era la festa più sentita dai dorgalesi e durava addirittura 9 giorni. Oggi, il programma rivisitato, prevede due serate caratterizzate da musica dal vivo e balli folkloristici con suonatori, organettisti e tenores.
  17. Musica del mare: tra dicembre e gennaio Dorgali e Cala Gonone organizzano eventi ed appuntamenti culturali (concerti, laboratori, rassegne cinematografiche e spettacoli di magia) per vivere il Natale e l’inizio del nuovo anno in maniera speciale.

Golfo di Orosei

PRODOTTI TIPICI

Dorgali è ancora oggi fortemente legata alle antiche tradizioni, alle arti, alla creatività, all’artigianato.
“Fachende zoigas” è un’antica espressione che, facendo riferimento alla “difficile e minuziosa lavorazione orafa del gioiello tradizionale dorgalese, allude alle qualità che da sempre contraddistinguono gli artigiani del paese: precisione, accuratezza ed attenzione ai piccoli dettagli”.

Fantasia, sapere e abilità artigianale si ritrovano non solo nei laboratori orafi, ma anche nelle diverse botteghe che propongono lavorazioni in filigrana, in ceramica, in ferro battuto, in pelle o in legno e realizzano manufatti che sembrano vere e proprie opere d’arte.

Dorgali è inoltre famosa per la produzione di pane carasau, ma anche di Moddizzosu, il pane di semola a lievitazione naturale e di Sa coccone chin gherda, una focaccia preparata con farina di grano duro, sale, e ciccioli di maiale.

Le specialità gastronomiche dorgalesi, come è facile intuire, sono legate principalmente al mondo agro-pastorale. Senza però dimenticare che nella frazione marina di Cala Gonone sono i piatti a base di pesce a farla da padrone.

Tra i primi più classici vi sono sicuramente i ravioli ripieni di formaggio fresco (talvolta, aromatizzato con finocchietto selvatico, bietola o menta) e conditi con un ricco ragù di carne. Va poi ricordato il semplice, ma gustoso e sostanzioso Pane Frattau, preparato con il pane carasau immerso nell’acqua bollente e suddiviso in strati conditi, poi, con tanto sugo di pomodoro pecorino e…un uovo in camicia.  Altro piatto povero è “Sos macarrones furriaos”, pasta di grano duro, fatta a mano e condita con formaggio di pecora.

A Cala Gonone, spesso e volentieri, la tradizione di terra incontra quella di mare: protagonisti della tavola sono così gli gnocchi di pesce e le lasagne di zucchine e scampi.
Tra i secondi di carne spicca il su porcheddu, il maialino arrosto cotto alla brace e aromatizzato con foglie di mirto e sale. Tipica di Dorgali è anche “sa purpuzza”, carne di maiale tritata, cotta in padella e condita con aromi. Decisamente particolare è Su Tattaliu, preparato con le interiora del capretto o dell’agnello.

Le “Sas casadinas”, infine, sono un tortino salato composto da pasta di semola di grano duro, acqua e sale, farcite con formaggio fresco e menta.  Tra i formaggi locali, oltre al tipico pecorino, si ricordano la taedda, una sorta di provola di latte di vacca e la frue, quagliato di latte di pecora o capra.

Il dolce tipico di Dorgali è il Pistiddu, il dolce di Sant’Antonio, formato da due sfoglie di semola e strutto (pasta suitta) o di pasta frolla (pasta de tzambella) ripiene di vincotto, semola e scorza d’arancia. Non vanno dimenticati poi i “S’Aranzada”, a base di miele, buccia d’arancia grattugiata e mandorle, le Seadas (biscotto fritto ripieno di formagigo), i Bistoccu d’ou (versione locale del classico savoiardo) e i papassinos, a base di mandorle uvetta e noci.

Il vino locale per eccellenza è il Cannonau DOC rosso, ma si producono anche il pregiato rosso Noriolo, il Filieri rosso e rosato, il novello Santa Caterina, il bianco Cala Luna e le particolari grappe di cannonau.

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