Fonni, il paese più alto della Sardegna

Fonni è il luogo ideale per scoprire la Sardegna vera e le sue tradizioni più radicate
Con i suoi quasi 4000 abitanti è considerato il paese più alto della Sardegna, trovandosi a 1000 mt sul livello del mare, nella parte settentrionale del Gennargentu.
E’ l’ unica meta sarda legata al turismo invernale, con gli impianti sciistici del Bruncu Spina, ai piedi del Monte Spada.
E’ un paese ricco di storia e di cultura legate alle tradizioni della Sardegna montana.

Breve Storia di Fonni

La storia di Fonni s’intreccia – e si confonde – con quella di altri paesi barbaricini.
Abitata fin dall’epoca nuragica – come dimostrano la Necropoli a domus de janas di Gariunele. ed il sito archeologico denominato “Santuario nuragico di Gremanu” –  fu interessata solo marginalmente dalla colonizzazione cartaginese.
Fonni MuralesI Romani riuscirono a penetrare nel territorio, ma il processo di “latinizzazione” fu tutt’altro che rapido. Comunque, all’epoca, risale la fondazione dell’antica mansio (stazione di posta) Sarabensis.

Dopo la caduta dell’Impero Romano anche Fonni fu interessata – anche se solo parzialmente – dalla penetrazione dei Vandali, mentre in epoca medievale, intorno all’XI secolo, entrò a far parte del giudicato di Arborea (curatoria della Barbagia di Ollolai).

Sul finire del Quattrocento, dopo quasi 60 anni passati sotto il controllo dei marchesi di Oristano, Fonni, conobbe la dominazione aragonese.
Nel corso del XVII secolo, come altri centri barbaricini, venne unita al ducato di Mandas e ceduta in feudo ai Maza (o Massa) e ai Tellez Giron d’Alcantara.

A partire dal 1820, in seguito all’Editto delle Chiudende (emanato dal re di Sardegna Vittorio Emanuele I) il borgo uscì, gradualmente, da un rigido sistema feudale e, non senza difficoltà, si adeguò alla nuova realtà politico-sociale creatasi in seguito all’Unità d’Italia.

Oggi, Fonni, principale centro della Barbagia di Ollolai è un paese montano ben sviluppato e discretamente votato al turismo invernale: qui, infatti, si trova un buon comprensorio sciistico (l’unico della Sardegna).

Il Territorio di Fonni

Fonni, in provincia di Nuoro (da cui dista poco più di 35 km), si sviluppa su una superficie di 112,27 km²ed ospita quasi 4.000 abitanti (fonnesini). Il paese confina con gli abitati di Desulo, Gavoi, Lodine, Mamoiada, Orgosolo, Ovodda, Villagrande Strisaili

Inserito in un contesto naturalistico tra i più interessanti, Fonni è così descritto da Grazia Deledda all’inizio del Novecento: «Un orizzonte favoloso circonda il villaggio: le alte montagne del Gennargentu, dalle vette luminose quasi profilate d’argento, dominano le grandi valli della Barbagia, che salgono, immense conchiglie grigie e verdi, fino alle creste ove Fonni, con le sue case di scheggia e i suoi viottoli di pietra, sfida i venti e i fulmini. ».

Fonni, con la sua altitudine media di 1.000 metri è il “paese più alto della Sardegna” ed è rinomato per gli impianti sciistici di risalita del Bruncu Spina, appartenente alla catena montuosa del Gennargentu, una delle aree montane più suggestive d’Italia, in quanto particolarmente ricca di specie vegetali e faunistiche.  Il Bruncu Spina (1.829 metri), è la seconda vetta più elevata della Sardegna (è superata solo da Punta La Marmora) ed è una delle più importati destinazioni escursionistiche della provincia di Nuoro (i due percorsi più interessanti sono il Gennargentu T-721  e l’Arcu Artilai – Bruncu Spina T-721).

In prossimità di Fonni, svetta anche il monte Spada, appartenente sempre al massiccio del Gennargentu (1595 metri); dalla sua cima si può godere di un’incantevole panoramica sul Nuorese, fino al Monte Limbara.
Dalle falde del Monte Spada fino all’incantevole e sterminata valle di Aratu si sviluppa il parco  naturalistico Donnortei,  creato alla fine degli anni novanta, in collaborazione con l’oasi del WWF di Monte Arcosu.
Durante un’escursione non è raro incontrare cerbiatti, daini, mufloni e altri animali selvatici.

Non lontano, a monte di una gola stretta, tra i boschi, si sviluppa il lago di Gavossai (bacino artificiale creato nel 1953): il più alto specchio d’acqua della Sardegna.
Fonni ospita anche diverse aree archeologiche: la Tomba di giganti di Bidistili o Durane, il complesso di Logomache,  il Santuario nuragico di Gremanu e la necropoli di Madau (composta da quattro tombe dei giganti con forma a testa di toro).

I Famosi Murales di Fonni

Negli ultimi anni anche Fonni si è trasformato in un museo a cielo aperto: i muri del borgo sono, infatti, tappezzati di murales che raccontano la storia, ma anche la quotidianità di questo delizioso centro montano.
Appartenente all’associazione dei Paesi Dipinti, Fonni, vuol fare conoscere, in modo insolito, ma non meno efficace, il suo straordinario patrimonio culturale, folkloristico ed artistico.

Sagre ed eventi che si tengono a Fonni

Ancora oggi a Fonni, come in molti centri sardi, è molto sentita la festa di Sant’Antonio Abate.
La notte tra il 16 ed il 17 gennaio, per tradizione, si accende un grande falò – che verrà benedetto – per celebrare il santo che, secondo la leggenda, avrebbe rubato una favilla incandescente dal Regno degli Inferi per donarla all’umanità.
Dopo la processione con la statua del santo, i fonnesi compiono, per buon auspicio, tre giri intorno al fuoco. Per l’occasione viene preparato un dolce tipico, il pane in “sappa“,

Fonni, scorciProprio la notte di Sant’Antonio fanno la loro comparsa le maschere tradizionali del carnevale di Fonni; s’Urthu e sos Buttudos, simboli della lotta infinita tra uomo e la natura.
S’Urthu, dai tratti animaleschi, ha il volto annerito dal sughero carbonizzato ed  è vestito di pelli di montone; al collo porta un pesante campanaccio ed è tenuto al guinzaglio dai Sos Buttudos, gli uomini – vestiti con abiti di velluto ed un cappotto di orbace – che cercano di domarlo.
Il Carnevale – uno degli appuntamenti tra i più sentiti – si conclude con l’arrivo di su Ceomo, pupazzo antropomorfo dal volto mascherato, imbottito con paglia e stracci.
Messo a sedere su una sedia, viene portato a braccia per le vie del paese, “processato” e mandato al rogo.

Anche a Fonni, i riti della settimana santa, sono commemorati con partecipazione.
Dopo la tradizionale processione con gli ulivi della Domenica delle Palme, le celebrazioni entrano nel vivo il giovedì santo con la lavanda dei piedi “Lavabis” e, il venerdì, con la suggestiva via crucis e la rappresentazione dell’“Iscravamentu”, ossia della deposizione e della sepoltura di Cristo.

La domenica si festeggia la resurrezione, con il rito del “S’Incontru”, ovvero il commovente incontro fra il Cristo Risorto e la Madonna.
Durante il primo week-end di giugno si svolge la Festa della Madonna dei Martiri.
Le celebrazioni entrano nel vivo il lunedì: nel pomeriggio si tiene la solenne processione in costume con il simulacro della Beata Vergine Maria Regina dei Martiri.
Aperta dai Cavalieri de “S’Istangiartu”, prevede la partecipazione di diversi gruppi folk sardi.

Il 24 giugno, Fonni, festeggia il suo patrono: San Giovanni Battista.
Per l’occasione, viene preparato il tipico pane “su Cohone e vrores”. Chiamarlo pane è piuttosto riduttivo, in quanto la sua preparazione è molto complessa e elaborata (al punto da richiedere 5/6 mesi di lavorazione).
Si presenta come “una spessa focaccia dal diametro di 40 cm, sulla quale vengono infilati dei bastoncini di canna che reggono 160 puggiones (uccelli) e 5 puddas ( galline).
Al centro nella composizione viene posto il nido che decorato con finti chicchi di grano e 3 puggioneddos (uccellini).
Attorno al nido vi sono 4 puddas, una delle quali porta sul dorso un puggioneddu”. Prima della Mintha Hantada (messa cantata) e della processione il pane viene benedetto.

Uno degli eventi più importanti di Fonni è il Palio, chiamato anche Palio dei Comuni; si svolge ai primi di agosto nel galoppatoio comunale “San Cristoforo”.
Organizzato dal 1985 dalla Società Ippica Fonnese, è aperto  a tutti i comuni della penisola con tradizioni ippiche ben radicate.

L’evento ha inizio con la splendida sfilata dei cavalieri in costume, mentre durante la manifestazione, i cavalieri fonnesi, vestiti con il costume tradizionale, intrattengono il pubblico con scenografiche parillias (pariglie).
Infine, anche Fonni è protagonista del circuito turistico “Autunno in Barbagia”.
Per l’occasione, vengono aperte le cortes ed organizzate mostre e visite guidate.
Non mancano laboratori e dimostrazioni per scoprire antichi mestieri e tradizioni ormai perdute.

Tradizioni e prodotti tipici di Fonni

Scorci di FonniL’artigianato locale si concentra soprattutto, sulla lavorazione del legno e del ferro, ma anche sull’arte orafa: nel pieno rispetto della tradizione, vengono ricreati anche i gioielli che caratterizzano il costume locale, su Brathallu.
Un tempo utilizzato quotidianamente e poi divenuto abito da cerimonia.
Il costume da uomo si compone di:

  1. SAS PEDDES – Giacca di pelle di agnello
  2. SA BERRITTA – Berretto nero, in panno
  3. SU USSINGIU – Scarponi neri
  4. SAS A’RTHAS – Calze nere di orbace
  5. SOS CRATHO’NES – Calzoni di cotone bianchi
  6. SAS ARRAGAS – Gonnellino nero di orbace che viene indossato sopra i calzoni
  7. SA ‘AMISCIA – Camicia bianca ricamata a mano
  8. SU CROPETE – Giet rosso, in panno, che va indossato sopra la camicia
  9. SAS VRENTERAS – Cintura di pelle ricamata a mano
  10. SOS UTONES – Bottoni in filigrana, d’oro e lavorati a mano

Il costume da donna presenta diverse varianti sia per quanto riguarda i materiali che lo compongono (seta, orbace e panno), che per i colori che lo caratterizzano (rosso scuro, nero, celeste, amaranto e bianco).
Comunque, non mancano il copricapo, una camicia bianca chiusa da bottoni in filigrana d’oro (sa amissa); un giacchino rosso (su cippone), una gonna (sa amissèdda), un coprispalle (sas palas) e un grembiule ornato e ricamato (su saùcciu).

Anche la gastronomia di Fonni è fortemente legata alle tradizioni agricolo-pastorali e si basa su ingredienti semplici e genuini.

Vera e propria specialità fonnese è la salsiccia (sa sarticcia): accompagnata con pane carasau, può essere gustata: stagionata, affettata come antipasto, oppure fresca ed arrostita allo spiedo.
Molto buono è anche il prosciutto, su prisciuttu, preparato ancora oggi al naturale, senza aromi.

Tra i primi piatti vi sono: “su ministru in Lampathu” (un minestrone primaverile preparato con erbette selvatiche e “su aggiau salìu”, ricavato dal latte cagliato fatto acidificare), il semplice ma sostanzioso “Su pane vrattau” (con Pane carasau bagnato in acqua calda – o brodo – e condito con sugo, formaggio e un uovo). Da provare anche “sos ulurgiones”, ravioli ripieni di formaggio filante.
Dal sapore deciso e particolare sono “sa vrente”, sanguinaccio di pecora e “su sambeneddu”, il sanguinaccio di maiale
Quando si uccideva il maiale si era soliti preparare anche la sa eladina, gelatina preparata con la cotenna dell’animale.
Altri piatti a base di carne di maiale sono: “sa lassìa”, a base d’interiora di porco e s’arremodde, preparato con semola, ossa e filetto di maiale.

Piatto simbolo della tradizione agricola-pastorale di Fonni è “sa bodda”, carne di pecora con patate.
Il secondo di carne delle grandi occasione è comunque il porceddu – maialino – allo spiedo.

Maschere tradizionali di Fonni

Tra i contorni più gustosi va ricordata: la “patata con lardo” o “patata in lardu” che, durante il periodo invernale, accompagna il “pane vressa”, il pane carasau bagnato con il brodo di cottura.
Fonni è conosciuta nel mondo per la produzione dei biscotti savoiardi preparati con ingredienti semplici e genuini (bastano uova, zucchero e farina).
Altro dolce molto diffuso in occasione della Festa di Sant’Antonio è  Su pane in Sappa ”, preparato con vino cotto (sappa), semolato, uva passa, mandorle e noci.

In occasione di cerimonie – matrimoni, battesimi…. – vengono preparati sos marigossos, ossia i bianchini, piccole meringhe preparate con albume d’uovo, zucchero, mandorle e buccia di agrumi grattugiata. Infine, per tradizione, chiude il pranzo nuziale “Sas Sevadas”, dolce ripieno di formaggio filante.

Fonni è un piccolo paese ma come avete potuto vedere ha grandi tesori da mostrare a chiunque ami le tradizioni, la cultura e la storia di un territorio.
La vera Sardegna si trova proprio in questi posti non sempre battuti dai grandi flussi turistici e poco conosciuti dagli stessi sardi che vivono nelle città della costa.
In un periodo come quello che stiamo vivendo sarà ancora più bello andare alla scoperta di queste perle nascoste nel cuore della Sardegna più vera.

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