La stessa origine del nome lo testimonia: Il primo nome era Quarto ab Urbe Lapide, ad indicare che la città sorge al quarto miglio della strada che collegava Cagliari a Palau.
Quindi, come si usava, probabilmente proprio qui sorgeva una stazione romana, primo nucleo abitato della zona.
Molto tempo dopo, nel 1327, due villaggi vicini, Quarto Domino e Quarto Josso, si fondono insieme al villaggio di Cepola.
Nel 1826, con regio decreto, si aggiunge al nome Quarto, quello della patrona, diventando Quarto Sant Elena che solo nel 1862 diventerà definitivamente Quartu Sant’ Elena.
In tutto questo mutar di nomi, si è passati attraverso diversi popoli, come al solito per la Sardegna, in base al dominatore di turno.
Il territorio si prestava bene a una vita agreste e in più il mare vicinissimo e le colline a un passo, rendevano tutta la zona oltremodo amata dai locali ( i primi insediamenti li troviamo già in età neolitica e nuragica) ma appetibile anche da popolazioni affamate di terre da conquistare.
Nei secoli sono passati i Fenici, i Cartaginesi e i Romani che qui incominciarono l’ estrazione del sale.
Poi i Vandali e i Bizantini; successivamente i Pisani e dopo gli Aragonesi nel 1323 che lasceranno il posto per un breve periodo, nel 1353 alle armate giudicali di Mariano IV di Arborea.
Nel 1400 e 1500 il territorio continua ad essere afflitto da diverse disavventure e così si possono chiamare; dall’ invasione delle cavallette, alla incursioni dei Saraceni, alla carestia fino alla peste che decima buona parte della popolazione della zona, così come accadde poi, in maniera ancora più grave, nel 1652, sempre sotto il dominio aragonese.
Nel 1711 Carlo VI concede in Feudo Quarto alla Famiglia Pes che la manterrà fino al 1836 anche durante il Regno dei Savoia che sostituiscono al potere gli spagnoli nel 1718.
Nel 1793 anche i Francesi provano a conquistare la città ma vengono respinti dalla popolazione locale.
Nel 1862, un anno dopo l’ unificazione d’ Italia, il nome passa da Quarto a Quartu Sant Elena.
Il resto è storia recente e proprio da qui si deve ripartire per movimentarla un po e portare la “nostra” città di adozione a un livello successivo, dal punto di vista economico e culturale, per fare anche di Quartu una città Turistica.