Con i suoi settantamila abitanti Quartu Sant’Elena è la terza città della Sardegna per numero di abitanti, dopo Cagliari e Sassari
Oggi Quartu costituisce un aggregato demografico piuttosto complesso, considerando il fatto che negli ultimi decenni è sempre stata considerata città dormitorio.
Proprio a Quartu, infatti, si riversavano “cagliaritani” spesso single o giovani coppie, che non riuscivano a far fronte ai costi di acquisto o di affitto del capoluogo.
Quartu, per molti dei suoi residenti di ultima generazione è stata quindi una scelta di ripiego e quasi forzata.
Tanto che gli interessi famigliari, le amicizie e il lavoro per molti sono rimasti su Cagliari e Quartu è stata vista proprio come luogo dove dormire.
Questo ha fatto si che ci fosse uno scarso attaccamento alla città e alle sue tradizioni da parte delle nuove generazioni di residenti, lasciando alle spalle una Quartu poco vissuta e poco amata.
Eppure, come in ogni luogo, se ci si addentra nei meandri della storia, delle tradizioni e della cultura in genere, ci si rende conto di quanto una città possa essere sottovalutata.
Abbiamo così intrapreso un “viaggio” nella nostra città di adozione, una delle tante a cui in tempi diversi, ci siamo affezionati.
Quartu Sant Elena è diversa da altre città della Sardegna e in questa diversità possiamo scoprire la sua bellezza.
Nonostante abbia una popolazione di 70.000 abitanti e sia stata qualche decennio fa, nel 1959 esattamente, “accreditata” come città, è un grande paese nato dall’ unione di più villaggi vicini tra loro.
Oggi riteniamo di dover concentrare gli sforzi nel far crescere Quartu anche dal punto dell’ attrazione turistica, mettendo in evidenza i tesori che troppo spesso rimangono nascosti ai più.
Il Turismo può essere il settore trainante per tutto il comparto economico cittadino: agroalimentare e quindi tutto ciò che è legato ai prodotti tipici locali e alla ristorazione, passando per i vini, i dolci sardi, il pane tipico…
l’ accoglienza con B&B in primo piano ma anche case vacanza e hotel, l’ artigianato locale legato alle tradizioni più antiche e tutto ciò che dal turismo può trarne giovamento.
Anche dal punto di vista Naturalistico, diventa vitale l’integrazione dell’area umida del Molentargius con il sistema Spiaggia di Quartu – Poetto – Saline, la costa con la cornice dell’area montana del Serpeddì – Sette Fratelli e la porzione di territorio in esse compreso.
Non di solo mare, come spesso si dice, da chi punta sempre, non riuscendoci quasi mai, all’ allungamento della stagione turistica oltre ai soliti mesi estivi di Luglio e Agosto.
Per questo si rende necessario far conoscere anche fuori dal territorio le offerte culturali già presenti a Quartu Sant Elena e crearne di nuove, legandole in particolare alle tradizioni più antiche e ai prodotti tipici della cucina e dell’ artigianato locale.
In questi casi, lasciando da parte questioni di campanilismo, è importante fare squadra.
Non solo rete tra imprese ma anche unione tra comuni.
I piccoli come Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato, devono cogliere l’ opportunità di una Cagliari più Turistica.
Il Capoluogo come punto di attrazione principale che permette poi alle realtà minori vicine di farsi conoscere grazie alle proprie particolarità e ai tanti tesori nascosti.
Questo è ciò che proponiamo per una crescita comune di tutte le realtà imprenditoriali della zona.
Metterci in mostra e farci belli. Vestire l’ abito della Festa e invitare i graditi ospiti.
Per questo parleremo anche delle Sagre cittadine e ne proporremmo di nuove.
Mostreremo Quanto di bello può mostrare la città: le sue chiese e i suoi musei, ma anche le tipiche case campidanesi, uniche e particolarmente apprezzate da chi ha avuto modo di visitarle.
Parleremo della nostra Sant Elena Imperatrice, la bellissima Basilica di Quartu Sant Elena, così come delle chiese minori, Sant Agata, Sant Antonio, Santa Maria di Cepola, Sant Efisio, San Benedetto, San Pietro di Ponte nel Cimitero monumentale…
Parleremo dei due musei della città, fondati da un privato cittadino con la passione per la sua terra: Sa Domu’e Farra e il Ciclo della Vita. Piccoli musei in divenire che denotano però la mancanza a livello istituzionale di un piano di sviluppo culturale non esattamente all’ altezza per usare un eufemismo.
Parleremo poi di ciò che rimane in città e nel territorio della storia che in breve abbiamo raccontato.
I resti della tomba dei Giganti di Niu ‘e Crobu, dei tanti piccoli resti di nuraghi tra cui spiccano il complesso Diana, Serra Paulis, Tuvu Mannu, Capitana… Me sono stati contati più di 35 su tutto il territorio.
Ricorderemo poi tutto ciò che anche la Natura ha voluto donare a questo territorio: mare meraviglioso, lo stagno di Molentargius, tra le aree protette più belle del Mediterraneo e i vicini Monti dei 7 Fratelli, territorio incontaminato per escursioni e gite alla ricerca di funghi, asparagi, mirto…
Insomma, se siete a Cagliari o in qualsiasi parte della Sardegna, visitate anche Quartu Sant Elena per scoprire quelle tradizioni del passato che poche altre città possono tramandare.