Quartu Sant’Elena è famosa per ospitare la Sciampitta, Rassegna Internazionale di Espressioni Popolari.
Da tradizione, si svolge, dal 1985, nella seconda decade di luglio.
Teatro della festa è stato dall”85 sino al 1991 lo stadio “Is Arenas” a oggi però non agibile.
La festa di Sciampitta ha inizio con una messa nella chiesa parrocchiale di Sant’Elena, patrona della città, non soltanto per la religiosità dei singoli elementi dei gruppi folkloristici ma proprio perché in chiesa, nei canti, nei riti, emerge l’anima popolare. Di seguito, la sfilata di ballerini e musicisti per le strade del centro addobbato da fiori e colori per salutarne il passaggio. Durante i cinque giorni di manifestazione, i diversi spettacoli popolari si svolgono fra le strade cittadine con grande partecipazione di un pubblico entusiasta.
Per l’occasione, arrivano gruppi da ogni angolo del globo pronti a “mettere in scena” tutto l’amore per le tradizioni popolari ed a valorizzare l’amicizia tra popoli, la pace e la solidarietà.
Il curioso nome della kermesse prende origine da una delle più antiche danze sarde, “sa sciampitta” appunto, in cui viene simulata una lotta tra due contendenti a suon di calci.
Nel ballo questi vengono sostituiti da passi aerei, cadenzati e ritmati, che dimostrano l’abilità dei ballerini.
La rassegna si svolge sotto i patrocini del Comune di Quartu, della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato al Turismo e Assessorato alla Pubblica Istruzione, Cultura e Spettacolo), della Provincia di Cagliari, della Fondazione Banco di Sardegna e Grazie alla Delibera n. 28/1955 del 24.06.2011 ha avuto il Riconoscimento Regionale tra le tredici Manifestazioni Identitarie più importanti della Sardegna.
Quartu Sant’Elena può vantare una ricca tradizione enogastronomica. La parte del leone la fa la cosiddetta “arte bianca”, l’ antica arte della Panificazione di cui vanno fieri anche i vicini paesi che vantano un numero importante di artigiani del pane. tra tutti ricordiamo il Fornaio Congiu, antico panificio di Monserrato portato avanti da genearzioni di panificatori.
Oltre al tipico Pane Carasau, qui si può trovare il Civraxiu (pane di grossa pezzatura, dalla crosta di colore bruno dorato e dalla pasta ben lievitata che, per secoli, è stato la base dell’alimentazione contadine medio-campidana), il Moddizzosu (un pane morbido preparato con semola di grano duro e lievitazione naturale, con una sola cottura in forno a legna), Coccoi (pane dalla crosta dorata e croccante e dalla mollica soffice ma compatta e dall’alveolatura fitta e minuta.
La tradizione vuole che venga preparato solo con semola di grano duro – rimacinata o no – e lievito madre o frammentu, poca acqua e un po’ di sale), Pani de is sposus (pane decorato a pasta dura di semola di grano duro, particolarmente pregiato veniva preparato nelle grandi occasioni, come i matrimoni) e Pani cun s’ou (un pane di semola e lievito madre decorato utilizzando forbici o coltellini. Viene portato in tavola a Pasqua).
Tantissimi anche i dolci: tutti dai nomi curiosi ed impronunciabili, ma golosissimi. Su Gateau, Pastissus, Is Candelaus, Sa Arrosa e Mìndula (la rosa di mandorla), Ossus de mortu e Su pani’ e saba (Pane di sapa).
Una vacanza a Quartu può essere anche l’occasione per assaggiare i malloreddus, gnocchetti (un formato di pasta di grano duro) preparati con moltissimi tipi di salse e ragù, da quelle più semplici (ad esempio i malloreddus al pecorino o alla salsiccia), a quelle più particolari (come i malloreddus con vongole, pomodorini e bottarga). I buongustai più raffinati, invece, non possono perdere gourmet, le lumache ripiene con aglio, prezzemolo, pecorino, pane e olio.
Le campagne di Quartu, infine, danno i natali ai grandi vini della tradizione: Cannonau, Monica, Moscato, Malvasia, Nasco, Vermentino di Sardegna, Cepola, Maripintau e Yanna.
Quartu Sant’Elena vanta una millenaria tradizione manifatturiera. L’arte orafa, in particolare, è particolarmente rinomata per via della creazione di preziosi in filigrana. Da sempre gli orafi quartensi realizzano meravigliose spille, raffinati bracciali, splendidi anelli (si ricorda, in proposito la celebre fede sarda) e i bottoni di elevata qualità. I monili, da tradizione, vengono prodotti in filigrana, una particolare tecnica artistica consistente nella lavorazione ad intreccio di sottili fili d’oro i quali, dopo la ritorcitura, vengono fissati su un supporto, anch’esso di materiale prezioso, in modo da creare un elegante effetto di struttura traforata a tema vario (fiori, stelle, ma anche elaborati motivi geometrici).