Il Territorio di Quartu Sant Elena

Quartu Sant’ Elena e il suo territorio

Quartu Sant’Elena sorge sulla parte meridionale della pianura del Campidano si affaccia sul litorale del Poetto, occupando una superficie di 96,41 km².
Distante circa 5 km da Cagliari, la cittadina oggi è di fatto un tutt’uno con la metropoli.

Flumini di Quartu è l’unica vera frazione di Quartu Sant’Elena. Si sviluppa a circa 7 km dal centro, sul fiume Su Pau e può vantare una straordinaria varietà di ambienti naturali: dalla classica macchia mediterranea a piccoli sistemi fluviali e lacustri, in cui son presenti specie animali d’alto interesse naturalistico (su tutte il pollo sultano). Altre località sono: Broccali, Capitana (famosa per il porticciolo turistico, l’omonima Marina di Capitana), Foxi, Geremeas, Litorale, Niu Crobu, S’Ecca Sarridili, Sa Serra Perdosa, Sa Tanca. San Forzorio, Sant’Andrea, Separassiu, Su Forti e Terra Mala.
La parte orientale di Quartu è delimitata dal massiccio montuoso dei Sette Fratelli (che ha nel monte Serpeddì, 1069 metri di altezza s.l.m. la sua vetta più elevata).
Inserito nel parco regionale dei Sette Fratelli – Monte Genis o “nove suricati” si presenta come una grande area di macchia mediterranea, composta principalmente da leccio, sughera, lentisco, corbezzolo, viburno. abitata da cervi, aquile reali e cinghiali.
Il territorio della città di Quartu comprende i due terzi dello stagno del Molentargius e dello stagno delle ex Saline di Stato che dal 1999 costituiscono un parco naturale regionale, riconosciuto come una delle più importanti zone umide d’Europa.
L’area umida di Molentargius, dalla dismissione della attività di estrazione del sale, avvenuta nel 1985, ha attraversato un grandioso percorso di riqualificazione e trasformazione.
Affacciato sul Lungomare Poetto si estende su un territorio di circa 1600 ettari e risulta costituito dal Bellarosa Maggiore o Molentargius (vasca di prima evaporazione), dallo Stagno di Quartu (vasche di seconda e terza evaporazione), dalle altre vasche salanti (saline di Cagliari) e dal Perda Bianca (ex bacino di raccolta delle acque madri).
Il curioso nome deriva dai “is molentargius”, ossia i conduttori di asini – su molenti, in sardo significa appunto asino – che caricavano il sale raccolto nei bacini.
L’origine del sistema degli stagni costieri di Molentargius e di Quartu risale al Pleistocene, i cui ripetuti cicli di ingressione e regressione marina hanno portato al deposito di due strisce sabbiose alluvionali.
Dal punto di vista idrologico il sistema di stagni è alquanto complesso e si distingue in più formazioni.
Il Bellarosa minore è lo stagno più interno, composto di acqua dolce, situato nella zona settentrionale del sistema di stagni ed è alimentato da alcuni torrenti e dalle acque affinate provenienti dall’impianto di fitodepurazione detto “Ecosistema Filtro”. I torrenti sono:
• Riu Mortu: attraversa il comune di Monserrato. Nel suo tratto finale passa fra i centri abitati di Monserrato e Pirri (frazione di Cagliari) confluendo sul lato nordoccidentale del Bellarosa minore presso il Viale Marconi di Cagliari.
• Riu Nou: attraversa il territorio del comune di Selargius. Nel suo tratto finale passa a ovest del centro abitato di Selargius confluendo sul lato settentrionale dello stagno, presso un noto centro commerciale.
• Riu Is Cungiaus: scorre lungo il confine fra i comuni di Quartucciu e Quartu Sant’Elena. Nel suo tratto finale attraversa la periferia occidentale di Quartu confluendo sul lato nordorientale del Bellarosa minore.

Nel complesso di stagni del Molentargius convivono moltissime specie di uccelli selvatici, componente naturale più appariscente e rilevante.
Il simbolo di questo gioiello naturale sono i Fenicotteri rosa (sa genti arrubia come vengono chiamati dai cagliaritani). Inoltre, è facile incontrare numerose specie di anatre di superficie e tuffatrici, come il Germano reale, il Canapiglie ed il Mestolone, il Moriglione e la Moretta. Altre specie sono presenti tutto l’anno: il Pollo sultano, la Folaga e la Gallinella d’acqua.
Tra gli uccelli acquatici frequenti vi sono gli Aironi (l’Airone guardabuoi ha nidificato per la prima volta in Italia proprio a Molentargius nel 1985, anno in cui anche il Mignattaio cominciò a riprodursi nello stagno), Garzette, Cavalieri d’Italia, Avocette, Cormorani, Sterne e Folaghe, Piovanelli, Voltapietre.
Frequente è l’incontro con il Martin pescatore e numerose sono le specie di passeriformi, mentre, tra le specie di gabbiani troviamo: il Gabbiano comune, roseo, corso ed il Gabbiano reale.

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