Aggius, il piccolo borgo in Gallura

Sembra incredibile che Aggius come tanti altri piccoli paesi sardi siano più conosciuti all’ estero che in Sardegna e nel resto d’ Italia.
Eppure, se andiamo a guardare, i turisti stranieri sono una bella fetta del pubblico che ogni anno visita questo incantevole borgo gallurese.
Aggius raccoglie  in se quello che dovrebbe fare ogni piccolo/grande paese della Sardegna: puntare tutto sulla cultura e sulla peculiarità del posto.
Da questa mentalità vincente sono nati percorsi affascinanti come vedremo, capaci di attrarre un turismo di qualità da tutte le parti del Mondo

Il piccolo abitato di Aggius, in provincia di Sassari, si sviluppa ai piedi di una cresta granitica a 514 metri sul livello del mare.
Siamo a poco più di 13 km da Tempio, 30 km da Palau e 40 da Santa Teresa di Gallura
È famosa per il suo pregevole centro storico medievale; infatti, oltre ad essersi fregiata della bandiera arancione del Touring Club Italiano è stato riconosciuto tra i Borghi Autentici d’Italia.
Il cuore della cittadina, completamente in granito, è un vero e proprio museo a cielo aperto.

Passeggiando tra vicoli, viuzze e piazzette si potranno notare disegni che rievocano scene di vita paesana o motivi geometrici ripresi dalla tradizione tessile.

Aggius, centro storicoLa Parrocchiale è dedicata a Santa Vittoria.
Come riportato da alcuni documenti rintracciati in Curia Vescovile, venne eretta nel 1536.
L’interno, a croce latina e con tre navate delimitate da imponenti archi, è in romanico barocco.
Interessante la torre campanaria, di recente costruzione, progettata dall’architetto aggese Giovanni Andrea Cannas.
La chiesa della Madonna d’Itria, invece, fu edificata nel 1750 grazie alla famiglia Tirotto che volle ringraziare Maria per il ritorno a casa di un familiare caduto nelle mani dei Saraceni.
Meritano una visita anche gli oratori settecenteschi di Santa Croce e del Rosario, entrambi sede delle omonime Confraternite.
La Parrocchiale e l’oratorio del Rosario sono dotati di rispettive torri campanarie di recente costruzione, entrambe su progetto dell’architetto aggese Giovanni Andrea Cannas.

Aggius ospita anche diversi musei.

I più interessanti sono il Museo etnografico Oliva Carta Cannas ed il Museo del Banditismo.

Il MEOC, in Via Monti di Lizu, ad oggi, è il museo etnografico più grande della Sardegna; ospitato all’interno di una struttura suggestiva capace di unire magistralmente la maestosità del granito agli spazi verdi permette di scoprire gli antichi mestieri sardi (lavorazione del sughero e del granito, ma anche il fabbro, il calzolaio, il falegname) ed i loro strumenti.
Inoltre, il polo ospita: la “Mostra Permanente del Tappeto Aggese”. Pregiato manufatto famoso in tutta l’isola, ma conosciuto e molto apprezzato anche in Italia e all’estero.

Nell’ampia Sala della tessitura si può assistere alla dimostrazione e spiegazione di questa arcaica arte con la collaborazione delle tessitrici alla conduzione dei telai in legno.
Gruppi e scolaresche possono accedere anche ai laboratori (sartoriale, tessile, del pane….).

Il museo del banditismo, allestito in via Paoli nel palazzo della vecchia Pretura, permette di conoscere, attraverso le sue quattro sale, il fenomeno del banditismo sardo, una forma di criminalità contrassegnata dall’alta presenza di uomini del mondo agro-pastorale e da alcuni elementi essenziali del contesto economico e sociale di quella comunità.
Aggius è stato l’epicentro del banditismo gallurese dalla metà del Cinquecento alla metà dell’Ottocento.
L’obiettivo di questo museo non è mitizzare la figura del bandito, ma è esattamente il contrario: diffondere valori positivi per la costruzione di una mentalità che favorisca l’affermarsi della legalità e della moralità pubblica ad ogni livello.
Meritano menzione anche il Museo AAAperto, frutto dell’attività di progettazione e cura di mostre ed eventi di Arte contemporanea dell’Associazione Culturale Museo di Aggius onlus, il Museo del’Amore perduto ospitato in all’interno di un vecchio magazzino in terra battuta e il nuovo Museo del Ghirigoro (inaugurato a luglio 2021) con i suoi 40 “scarabocchi” d’autore.

Aggius

Se si visita Aggius non si può fare tappa a Bonaita, piccola frazione che dista circa 8 Km dal centro abitato.
Si presenta come una manciata di case costruite a ridosso di un territorio collinare, conosciuto come: “La Sarra di Bonaita”.
Immersa nella natura più pura ed incontaminata ospita Punta Salici, che con i suoi 911 m s.l.m. risulta il punto più alto di tutto il territorio comunale e dalla quale è possibile ammirare buona parte della Gallura, dell’Anglona e tutto il litorale da Porto Torres alle Bocche di Bonifacio sino alle cime innevate della Corsica.
Un altro elemento caratterizzante l’agro intorno al paese è la presenza di nuclei abitativi chiamati Stazzi, caratteristici casolari di campagna con annesse stalle e ovili, che ospitarono fino a oltre la metà del novecento, gran parte della popolazione comunale, qualcuno dei quali è tuttora abitato e completato da interessanti chiesette campestri.

In questo piccolo articolo dedicato ad Aggius, abbiamo voluto mostrare quanto sia importante una veduta lungimirante che punta tutto sulla accoglienza e sulla offerta di un turismo diverso, che ingloba e regala momenti di vita semplice e serena a chi a tutto questo non è più abituato.
Chiaramente non abbiamo voluto dilungarci sul territorio che circonda Aggius; Siamo in Gallura e la natura  regala dei posti semplicemente meravigliosi ( per esempio Monte Pulchiana, il monolite più grande di tutta la Sardegna, nella valle della Luna) e adatti a chi ama fare trekking o andare in bici e immergersi completamente in posti fuori dal tempo e dallo spazio.

Fate caso anche ai nomi! Museo dell’ Amore Perduto, Valle della Luna, Museo dei Ghirigori…
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